L’assunzione di sostanze stupefacenti e la conseguente dipendenza si sviluppa a causa di un disagio esistenziale. Lo sport può rappresentare uno strumento valido per la prevenzione all’uso di sostanze da parte dei giovani in quanto: migliora la propria immagine corporea e la forza muscolare, accresce l’autostima, sviluppa autocontrollo e disciplina, migliora le relazioni sociali, riduce ansia e depressione. Lo sport va praticato con costanza e sotto la guida di professionisti validi. Gli allenamenti e il lavoro di preparazione nello sportivo riescono a far maturare in lui la capacità di rimandare il momento del «piacere» e della soddisfazione. I sacrifici e gli sforzi dell’atleta non saranno premiati alla fine dell’allenamento stesso, ma alla fine di un lungo ciclo di allenamenti. Per il recupero di soggetti che sono già vittime della dipendenza da alcool e/o droghe, i benefici che lo sport produce possono essere utilizzati solo come mezzo di supporto in quanto lo sport singolarmente non può contrastare una condizione patologica grave come quella della tossicodipendenza. Lo sport, inoltre, aiuta a superare una dipendenza sia per i benefici sopra citati sia per la produzione di endorfina durante l’esercizio fisico che provoca una sensazione di euforia, stesso ormone che viene stimolato con l’assunzione di sostanze stupefacenti. E poi ancora è stato dimostrato che l’esercizio fisico sui tossicodipendenti:
a) riduce le tentazioni e l’uso di sostanze stupefacenti (studio pubblicato sullo Scandinavian Journal of Public Health )
b) riduce depressione, ansia e rabbia, sintomi presenti durante l’astinenza
c) Ripristina la funzionalità delle cellule cerebrali danneggiate dall’abuso di droghe.
Oggi nel nostro paese numerosi centri di recupero ed enti di promozione sportiva, come il “Comitato Italiano Sport contro Droga” riconosciuto dal Coni, adottano dei programmi di educazione fisica e sportiva per contrastare gli effetti della droga attraverso il miglioramento delle condizioni di salute fisica, psichica e di socializzazione.
SERGIO DEMURU