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Sardegna Reporter: Progetto “NO DIPENDENZE”, prosegue il tour nelle scuole sarde

Link diretto articolo Sardegna Reporter – 13.12.2023

Continua il tour nelle scuole della Sardegna dedicato alla sensibilizzazione per gridare forte il proprio “no” a tutte le dipendenze. Indirizzato verso i giovani, certamente il bersaglio preferito dalle dipendenze stesse, di qualsiasi genere. Non solo droga, ma anche gli apparati elettronici hanno la loro valenza in un processo che coinvolge soprattutto gli adolescenti. Dopo le quattro tappe a Nuoro, Sassari, Olbia e Cagliari, è partito il 7 novembre scorso il tour nelle scuole elementari e medie, del progetto “No-dipendenze” in tour 2023.

Intanto si arricchisce il calendario degli eventi: domani, Giovedì 14 dicembre, dalle 9.00 l’incontro con le scuole primarie di Villa San Pietro; Venerdì 15 Dicembre alle 18.00 nella Sala Villanova dell’Hotel Regina Margherita, a Cagliari, si svolgerà l’incontro “No Dipendenze”, in cui verranno illustrati i progetti portati a termine in questo 2023, (presenti gli psicologi Angela Quaquero, Luisa Puggioni, Giorgio Marras , Valentina Melis, e il neuropsicofarmacologo Giovanni Biggio); Sabato 16 dalle 9.00 appuntamento per l’open day alla palestra Falcon fitness in via dei Carroz a Cagliari.

Organizzato dall’Asd “Sport e Salute”, con il patrocinio dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna e al contributo di sponsor privati, il Progetto punta all’informazione, sensibilizzazione e alla riflessione sui danni provocati dall’uso e dall’abuso di sostanze e di dispositivi elettronici, presentando alcune sane alternative di vita quali la pratica sportiva o la partecipazione ad attività ludiche o artistiche.

Le esperienze

Stupefacente l’esperienza colta da una famiglia di Assemini in visita al Centro Commerciale “I Fenicotteri”: padre, madre e due figli. Nessuno dei due ragazzi possiede un cellulare, davvero una mosca bianca di questi tempi. Roberto Betocchi è il coordinatore generale del progetto “no dipendenze”: “La campagna funziona perché sia i genitori che i figli sono attenti. Smartphone si, ma con giudizio e soprattutto sotto il vigile controllo dei grandi. Ed è già questo un passo importantissimo in prospettiva futuro. Poi ci sarà da verificare il pericolo delle anfetamine nei locali”.

Roberto Betocchi è il “deus ex machina”, ma Alex Musa, principalmente cantante, è colui che si occupa dell’organizzazione degli eventi. Una sorta di “Direttore Artistico” ed un tecnico ludico-sportivo in grado di comunicare in modo semplice e disinvolto. “Andiamo nelle scuole per un approccio differente – ha detto Musa – Non siamo noi ad andare verso i ragazzi, ma è esattamente il contrario. Parliamo di alternative a certe forme di dipendenza, lo sport anzitutto. Le discipline che si praticano distraggono i giovani che hanno altro a cui pensare dunque. Ci sono anche psicologi che ci aiutano nel nostro lavoro.

Alla base di ogni dipendenza ci sono dei disagi e per questa ragione dobbiamo riuscire a scoprire quelle che sono le manchevolezze. I ragazzi possono capire che attraverso lo sport possono avere certi risultati che li aiutano ad avere autostima. Hanno bisogno di essere stimolati ed infatti sono loro che ci fanno le domande ed attendono le nostre risposte. Sono loro che partecipano in prima persona e sono protagonisti di uno “show-interattivo” che non fa altro che gratificarli”.

E conferma tutto la giovanissima Laura Lotta, che gestisce lo stand “No Dipendenze” da scafata veterana: “Si avvicinano i miei coetanei ed espongo le nostre iniziative. La comunicazione, ovviamente se fatta in un certo modo è utilissima”.

Le prime tappe

Le prime tappe del tour hanno già avuto un ottimo successo: il progetto è approdato nelle scuole di Orotelli, Gavoi, Sorgono, Ortueri, Usini, Berchidda, Sassari, Olbia, Macomer, Oristano, Cuglieri, Lanusei, Barisardo, Cardedu, Villacidro e Mamoiada. Sono stati coinvolti oltre 15000 studenti, e la settimana scorsa la “carovana” di No-Dipendenze è approdata nel cagliaritano. Uno staff, quello messo in campo dall’ASD “Sport e Salute”, con in testa la Presidente Elisabetta Pusceddu, di prim’ordine.

Negli incontri con le scuole i ragazzi sono stati coinvolti da psicologi esperti di Benessere digitale e sportivi. Gli incontri nelle scuole “spiazzano” ragazzi ed insegnanti perché il format punta a trattare la tematica delle dipendenze, immergendo gli studenti in un talk show in cui loro stessi sono i protagonisti. Non ci sono slide o lezioni accademiche. Esiste la musica, si canta, si balla. Le alternative, come l’arte e lo sport, diventano la chiave per affrontare un tema così importante. Un punto di vista differente, parlando dei benefici delle alternative.

Lo Show “No-dipendenze” viene condotto da Alex Musa, cantante Animatore e tecnico ludico sportivo, con le esibizioni di Break Dance in cui è protagonista Alberto Lugliè. Gli insegnanti, alla fine della giornata, consegnano dei questionari agli studenti che, rispondendo in modo positivo, confermano di esser stati sensibilizzati su quanto sia importante vivere una vita sana senza eccessi. La tappa di Uta ha coinvolto l’Istituto Comprensivo. Tanti i temi toccati e coinvolgente partecipazione.

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Sardiniapost: Tecnologia e droga, un tour per dire “no” alle dipendenze fra i giovani

Link diretto articolo Sardiniapost – 13.12.2023

Continua il tour nelle scuole della Sardegna dedicato alla sensibilizzazione per dire “no” a tutte le dipendenze: non solo droga, ma anche la tecnologia e il web hanno la loro valenza in un processo che coinvolge soprattutto gli adolescenti. Dopo le quattro tappe di Nuoro, Sassari, Olbia e Cagliari, il progetto “No-dipendenze” sarà domani 14 dicembre, dalle 9, nelle scuole primarie di Villa San Pietrovenerdì alle 18, nella Sala Villanova dell’Hotel Regina Margherita, a Cagliari, verranno invece illustrati i progetti portati a termine quest’anno, (alla presenza degli esperti psicologi Angela Quaquero, Luisa Puggioni, Giorgio Marras , Valentina Melis, e il neuropsicofarmacologo Giovanni Biggio). Sabato 16 dalle 9 appuntamento per l’open day alla palestra Falcon fitness in via dei Carroz a Cagliari.
Organizzato dall’Asd “Sport e Salute”, con il patrocinio dell’assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna e al contributo di sponsor privati, il progetto punta all’informazione, sensibilizzazione e alla riflessione sui danni provocati dall’uso e dall’abuso di sostanze e di dispositivi elettronici, presentando alcune sane alternative di vita quali la pratica sportiva o la partecipazione ad attività ludiche o artistiche.

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Continua il tour di sensibilizzazione

Continua il tour di sensibilizzazione. Indirizzato verso i giovani, certamente il bersaglio preferito dalle dipendenze, di qualsiasi genere. Non solo droga, ma anche gli apparati elettronici hanno la loro valenza in un processo che coinvolge soprattutto gli adolescenti. Stupefacente l’esperienza colta da una famiglia di Assemini in visita al Centro Commerciale “I Fenicotteri”: padre, madre e due figli. Nessuno dei due ragazzi possiede un cellulare, davvero una mosca bianca di questi tempi. Roberto Betocchi è il coordinatore generale del progetto “no dipendenze”: “La campagna funziona perchè sia i genitori che i figli sono attenti. Smartphone si, ma con giudizio e soprattutto sotto il vigile controllo dei grandi. Ed è già questo un passo importantissimo in prospettiva futuro. Poi ci sarà da verificare il pericolo delle anfetamine nei locali”. Roberto Betocchi è il “deus ex machina”, ma Alex Musa, cantante principalmente, è colui che si occupa dell’organizzazione degli eventi. Una sorta di “Direttore Artistico” ed un tecnico ludico-sportivo in grado di comunicare in modo semplice e disinvolto. “Andiamo nelle scuole per un approccio differente.-ha detto Musa-Non siamo noi ad andare verso i ragazzi, ma è esattamente il contrario. Parliamo di alternative a certe forme di dipendenza, lo sport anzitutto. Le discipline che si praticano distraggono i giovani che hanno altro a cui pensare dunque. Ci sono anche psicologi che ci aiutano nel nostro lavoro. Alla base di ogni dipendenza ci sono dei disagi e per questa ragione dobbiamo riuscire a scoprire quelle che sono le manchevolezze. I ragazzi possono capire che attraverso lo sport possono avere certi risultati che li aiutano ad avere autostima. Hanno bisogno di essere stimolati ed infatti sono loro che ci fanno le domande ed attendono le nostre risposte. Sono loro che partecipano in prima persona e sono protagonisti di uno “show-interattivo” che non fa altro che gratificarli”. E conferma tutto la giovanissima Laura Lotta, che gestisce lo “stand” da scafata veterana: “Si avvicinano i miei coetanei ed espongo le nostre iniziative. La comunicazione, ovviamente se fatta in un certo modo è utilissima”. Anche le scuole della Sardegna protagoniste per gridare forte il proprio “no” a tutte le dipendenze. Dopo le quattro tappe a Nuoro, Sassari, Olbia e Cagliari, è partito il 7 novembre scorso il tour nelle scuole elementari e medie, del progetto “No-dipendenze” in tour 2023. Organizzato dall’Asd “Sport e Salute”, con il patrocinio dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna e al contributo di sponsor privati, il Progetto punta all’informazione, sensibilizzazione e alla riflessione sui danni provocati dall’uso e dall’abuso di sostanze e di dispositivi elettronici, presentando alcune sane alternative di vita quali la pratica sportiva o la partecipazione ad attività ludiche o artistiche. Le prime tappe del tour hanno già avuto un ottimo successo: il progetto è approdato nelle scuole di Orotelli, Gavoi, Sorgono, Ortueri, Usini, Berchidda, Sassari, Olbia,Macomer, Oristano, Cuglieri, Lanusei, Barisardo, Cardedu, Villacidro e Mamoiada. Sono stati coinvolti oltre 1500 studenti, e la settimana prossima la “carovana” di No-Dipendenze approderà nel cagliaritano. Uno staff, quello messo in campo dall’ASD “Sport e Salute”, con in testa la Presidente Elisabetta Pusceddu, di prim’ordine. Negli incontri con le scuole i ragazzisono stati coinvolti da psicologi esperti di Benessere digitale e sportivi. Gli incontri nelle scuole “spiazzano” ragazzi ed insegnanti perché il format punta a trattare la tematica delle dipendenze, immergendo gli studenti in un talk show in cui loro stessi sono i protagonisti. Non ci sono slide o lezioni accademiche. Esiste la musica, si canta, si balla. Le alternative, come l’arte e lo sport, diventano la chiave per affrontare un tema così importante. Un punto di vista differente, parlando dei benefici delle alternative. Lo Show “No-dipendenze” viene condotto da Alex Musa, cantante Animatore e tecnico ludico sportivo, con le esibizioni di Break Dance in cui è protagonistaAlberto Lugliè. Gli insegnanti, alla fine della giornata, consegnano dei questionari agli studenti che, rispondendo in modo positivo, confermano di esser stati sensibilizzati su quanto sia loro importante vivere una vita sana senza eccessi. La tappa di Uta ha coinvolto l’Istituto Comprensivo. Tanti i temi toccati e coinvolgente partecipazione.

SERGIO DEMURU

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Sapevi che...

Non solo la droga, ma soprattutto la tecnologia nel fronte “no dipendenze”.

Continua il tour di sensibilizzazione. Indirizzato verso i giovani, certamente il bersaglio preferito dalle dipendenze, di qualsiasi genere. Non solo droga, ma anche gli apparati elettronici hanno la loro valenza in un processo che coinvolge soprattutto gli adolescenti. Stupefacente l’esperienza colta da una famiglia di Assemini in visita al Centro Commerciale “I Fenicotteri”: padre, madre e due figli. Nessuno dei due ragazzi possiede un cellulare, davvero una mosca bianca di questi tempi. Roberto Betocchi è il coordinatore generale del progetto “no dipendenze”: “La campagna funziona perchè sia i genitori che i figli sono attenti. Smartphone si, ma con giudizio e soprattutto sotto il vigile controllo dei grandi. Ed è già questo un passo importantissimo in prospettiva futuro. Poi ci sarà da verificare il pericolo delle anfetamine nei locali”. Roberto Betocchi è il “deus ex machina”, ma Alex Musa, cantante principalmente, è colui che si occupa dell’organizzazione degli eventi. Una sorta di “Direttore Artistico” ed un tecnico ludico-sportivo in grado di comunicare in modo semplice e disinvolto. “Andiamo nelle scuole per un approccio differente.-ha detto Musa-Non siamo noi ad andare verso i ragazzi, ma è esattamente il contrario. Parliamo di alternative a certe forme di dipendenza, lo sport anzitutto. Le discipline che si praticano distraggono i giovani che hanno altro a cui pensare dunque. Ci sono anche psicologi che ci aiutano nel nostro lavoro. Alla base di ogni dipendenza ci sono dei disagi e per questa ragione dobbiamo riuscire a scoprire quelle che sono le manchevolezze. I ragazzi possono capire che attraverso lo sport possono avere certi risultati che li aiutano ad avere autostima. Hanno bisogno di essere stimolati ed infatti sono loro che ci fanno le domande ed attendono le nostre risposte. Sono loro che partecipano in prima persona e sono protagonisti di uno “show-interattivo” che non fa altro che gratificarli”. E conferma tutto la giovanissima Laura Lotta, che gestisce lo “stand” da scafata veterana: “Si avvicinano i miei coetanei ed espongo le nostre iniziative. La comunicazione, ovviamente se fatta in un certo modo è utilissima”.

SERGIO DEMURU

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Le Dipendenze Patologiche. Non sottovalutare da subito una loro insorgenza.

Le Dipendenze Patologiche (o Addictions) rappresentano, di fatto, delle alterazioni del comportamento di un individuo, che possono manifestarsi tramite l’utilizzo continuativo ed esasperato di sostanze di abuso (nei Disturbi da Uso di Sostanze e di Alcool) o nella messa in atto di una serie di comportamenti ‘patologici’ verso i quali i soggetti si manifesta completamente “dipendente”. Tra le dipendenze patologiche annoveriamo non solo i Disturbi da Uso di Sostanze e di Alcool, ma anche il capitolo delle Dipendenze Comportamentali, quali il Gioco d’Azzardo Patologico (o Gambling), le tecno-dipendenze (da Internet, tablet, smartphone, ecc.), la dipendenza da sesso, lo shopping compulsivo e la dipendenza da cibo (Food Addiction). Alla base della dipendenza vi è una ridotta capacità di controllo sull’utilizzo della sostanza o sulla messa in atto del comportamento ‘dipendente’. Il soggetto può arrivare a fare un uso eccessivo o ad assumere una sostanza per un tempo eccessivamente duraturo; può manifestare desiderio di smettere o di ridurre il proprio comportamento, ma non riuscire a metterlo in pratica; può impiegare molto tempo nel cercare di reperire la sostanza, tanto da compromettere le aree di funzionamento personale, sociale, lavorativo e familiare. La predisposizione genetica (biologica) è un importante fattore di rischio ma non il solo determinante l’insorgenza di dipendenze patologiche. Alla base della predisposizione genetica, negli individui affetti da dipendenze patologiche, si riscontrano alterazioni nella produzione di alcuni neurotrasmettitori endogeni (specialmente il neurotrasmettitore dopamina) legati ai meccanismi del rinforzo e la gratificazione indotte da stimoli fisiologici o da sostanze di abuso psicotrope. Solitamente si riscontrano valori al di sotto della norma nei livelli di serotonina (coinvolta nella modulazione dell’appetito, nella reattività sensoriale e nella regolazione emotiva), della dopamina e degli oppiacei endogeni. Fattori ambientali o legati a condizionamenti sociali e/o familiari, quali ad esempio relazioni primarie insicure, situazioni socio-economiche disagiate, condizioni culturali carenti, eventi stressanti o traumatici, principalmente nelle prime fasi di vita e di sviluppo psichico, possono favorire nel soggetto l’instaurarsi di una iperattivazione della via che controlla la reazione allo stress/trauma (asse ipotalamo-ipofisi-surrene) e la conseguente iperproduzione e rilascio di eccessive quote di cortisolo che può determinare una ipersensibilità del soggetto ai vissuti di stress, mostrando difficoltà nella gestione delle emozioni, intensi stati di ansia e tensione ai quali il soggetto può rispondere mettendo in atto comportamenti finalizzati a fornire apparente (ed immediato) sollievo. Nel trattamento delle dipendenze patologiche risulta fondamentale un approccio multidisciplinare che preveda una integrazione di figure professionali di pertinenza internistica, psichiatrica, psicologico/psicoterapica, e riabilitativo psichiatrica. Gli obiettivi coinvolgono un intervento di gestione delle crisi astinenziali e del craving, di prevenzione delle ricadute nel disturbo, il mantenimento di una fase di astinenza (soprattutto nelle dipendenze da sostanze, come alcool o sostanze di abuso psicotrope); mentre, sul piano psicologico-psicoterapico, l’obiettivo primario consiste nel prendere consapevolezza della dipendenza, nella motivazione all’astensione da tali comportamenti, nonché sul lavoro sulle dinamiche/vulnerabilità personali alla base di tali comportamenti.

SERGIO DEMURU

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Tour Novembre 2023